Impianti Fotovoltaici - Il Conto Energia e le Principali Norme Correlate

Come ben noto agli operatori del settore il Decreto Romani (Decreto 3 marzo 2011 n. 28, che ha recepito la direttiva Europea RES 2009/28/CE) ha sospeso l'incentivazione stabilita pochi mesi prima con il D.M. 6 agosto 2010 (Terzo Conto Energia) imponendone una revisione; il 12 maggio 2011 è stato pubblicato il Quarto Conto Energia (D.M. 5 maggio 2011), oggetto del presente lavoro, pensato con l'obiettivo di dare una prospettiva al mercato del fotovoltaico garantendone la sostenibilità economica per la collettività.

Molti ora riconoscono come la vera origine del problema sia stato il decreto “Salva Alcoa” (legge n. 129 del 13 agosto 2010) che, introducendo la possibilità di ottenere l'accesso alle tariffe 2010 (Secondo Conto Energia) per coloro che avessero comunicato, asseverandola, la fine lavori entro il 31 dicembre 2010, ha portato la potenza installata ad esplodere negli ultimi mesi dell'anno. 
Il Legislatore, così come il GSE, avevano ampiamente sottovalutato la portata del provvedimento, ritrovandosi poi a gennaio con domande per quasi 4 GWp che hanno messo in seria discussione la sostenibilità del regime di incentivazione, e per qualche settimana anche l'esistenza stessa del mercato fotovoltaico italiano. Il “Salva Alcoa” ha avuto una portata tale da mettere in ginocchio la struttura del GSE, prima a livello informatico (con il portale in tilt nel mese di dicembre 2010) poi a livello operativo, con un sistema organizzativo incapace di assorbire nei tempi previsti per legge l'ondata di pratiche. Come se non bastasse, numerose sono state le domande presentate in modo incompleto mentre il GSE, a volte, ha applicato criteri disomogenei alle valutazioni delle pratiche determinando un susseguirsi di iniziative (amministrative e giudiziarie) da parte dei soggetti responsabili al fine di ottenere la revisione del giudizio.

Il Governo si è trovato a dover rimediare ad un provvedimento poco meditato (il “Salva Alcoa”) e lo ha fatto “bloccando” il Terzo Conto Energia uscito solo pochi mesi prima (ad Agosto 2010) e operativo ancora da meno (da gennaio 2011). Il Quarto Conto Energia è nato, inevitabilmente, come risultato di una serie di compromessi e mediazioni, ricevendo fin da subito numerose critiche dai diversi attori del settore fotovoltaico; a distanza di qualche mese è possibile tracciare un primo bilancio e valutare più serenamente le principali criticità ed i punti di positiva innovazione che caratterizzano il Quarto Conto Energia. Il Decreto mantiene l'impianto del Terzo Conto Energia per quanto riguarda gli aspetti più prettamente tecnici introducendo però importanti novità sui criteri per l'accesso alle tariffe e sui valori e l'aggiornamento delle tariffe stesse. Il Decreto si applica agli impianti che entrano in esercizio dal 1 giugno 2011 al 31 dicembre 2016, ed ha un obiettivo indicativo di potenza installata pari 23 GW, con costo indicativo cumulato massimo annuo di 6-7 miliardi di Euro; si introduce pertanto un criterio basato non tanto su un obiettivo di potenza quanto piuttosto su un obiettivo massimo di spesa (erogazioni di tariffa). 10 In merito alle procedure operative si ravvisa un complessivo peggioramento delle stesse sia per i nuovi termini previsti, sia per l'appesantirsi della burocrazia, con il risultato di aver reso la pratica più complessa e articolata di quanto non fosse in precedenza. A questo si aggiunge una maggior rigidità dimostrata dal GSE nella valutazione delle pratiche, derivata dall'esperienza delle pratiche “Salva Alcoa”. Per quanto riguarda i c.d. “grandi impianti”, il meccanismo di “prenotazione” rappresenta un forte limite agli investimenti, ed ha provocato ricorsi tuttora pendenti al TAR del Lazio; l'incertezza nell'accesso alle tariffe crea a sua volta ostacoli al ricorso al credito, con il risultato che impianti autorizzati non vengono realizzati per l'eccessivo rischio imprenditoriale che questo comporterebbe. Per quanto riguarda il tema degli impianti fotovoltaici realizzati su terreno agricolo, le novità introdotte segnano chiaramente la volontà di limitare (fino ad eliminare totalmente) la diffusione dei grandi campi fotovoltaici a terra. Dopo i primi mesi di funzionamento del Quarto Conto Energia l'impressione è che, grazie al ribasso dei prezzi di moduli ed inverter, il mercato sia in lenta ripresa, avendo ritrovato -almeno per i piccoli impianti- la stabilità perduta nei primi mesi del 2011. La portata del nuovo regime a partire dal 2013 è ancora poco percepita dal mercato, concentrato a massimizzare i risultati nel corso del 2011 e del 2012 ed impossibilitato (viste anche le vicende del Terzo Conto Energia) a fare previsioni; tuttavia le prospettive del mercato fotovoltaico oltre il 2012 potranno trovare una nuova domanda dagli obblighi introdotti per i nuovi edifici dal Decreto Romani a partire dalla metà del 2012, che definiscono una potenza nominale da installare – senza accesso alle tariffe incentivanti- al fine di ottenere il permesso a costruire, e dagli ambiziosi obiettivi che saranno introdotti con il recepimento della Direttiva “Near Zero Energy Building” a livello nazionale. Le tariffe definite dal meccanismo di incentivazione sono diminuite in modo già molto consistente a partire da novembre 2011, accompagnando il mercato verso la cosiddetta “grid-parity”, quella situazione cioè in cui l'impianto fotovoltaico potrà garantire un adeguato tasso interno di rendimento anche senza incentivi. Nel presente lavoro si approfondiranno i contenuti del D.M. 05/05/2011 (e parzialmente del D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28) nelle varie componenti ed innovazioni: soggetti aventi diritto, tariffe, scaglioni, premi, procedure, etc..

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